Nasce a Brindisi nel 1954. Esordisce come scenografo negli anni ’70. Si interessa alla pittura affascinato da Impressionismo e Realismo romantico. Le opere del primo periodo sono caratterizzate da espressioni di denuncia sociale, come i galli che rappresentano le istituzioni. E poi le locomotive, simbolo futuristico del rapporto fra tempo che scorre e velocità.
Conosce grandi artisti tra cui Bay, Alinari, Giovan Francesco Gonzaga, Possenti, Treccani, Combas, Pignatelli, Longaretti. Espone a Stoccarda, Innsbruck, Lussemburgo, Arles, Budapest, Helsinki, oltre che in Italia. Dai suoi viaggi nascono le opere dedicate alle città. Oggi le metropoli sono i suoi soggetti preferiti, brillantemente esaltate dalla tecnica del monocromo.
È inserito negli archivi storici della Quadriennale romana e nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Giorgio Mondadori (Milano), classificato AC: Alto interesse Critico. Realizza opere per la Biennale di Venezia nel 2007 e nel 2011.Fa parte del Movimento degli Arcani con cui espone in Italia e negli Stati Uniti. Nel novembre 2012 le sue opere dedicate ai diritti umani vengono esposte presso la Galleria ONU. Torna così il tema sociale nella pittura di Guadalupi: i contrasti fra ricchezza e realtà in via di sviluppo, i sogni dei giovani, la tutela dei bambini.
Una sua opera è acquisita in mostra permanente dal Museo Giuseppe Sciortino di Monreale (Palermo). Un’altra è in mostra permanente presso il Museo Nazionale di Lviv, in Ucraina.
L’evoluzione
Cambiare e restare sempre gli stessi. È la rivoluzione più difficile e stupefacente che si possa compiere.Ci è riuscito Roberto Guadalupi che oggi vive un’importante tappa della sua evoluzione artistica. Un grande cambiamento, una rivoluzione appunto, in cui la sua identità resta salda eppure si trasforma.I personaggi e i paesaggi, le metropoli, la maternità e il viaggio sono sempre le sue tematiche favorite, ma diverso è il modo di raccontarle. Il Maestro adopera un nuovo linguaggio, molto più moderno, anzi particolarmente in linea con quelle che sono le tendenze dell’arte contemporanea oggi. Più astratto, meno descrittivo, ma sempre fedele al suo vissuto e alle storie che ama narrare.Una tavolozza dai colori più accesi, caldi, e una pennellata vigorosa, assai più potente di quella del suo tradizionale figurativo. Sono queste le caratteristiche di una nuova chiave pittorica che nasce da una ricerca di libertà.Da tanti anni, infatti, Guadalupi seguiva e tracciava un percorso volto a una gestualità più libera, una creatività più aperta e istintiva.La spontaneità è nei tratti indistinti, nei soggetti quasi accennati, nella corposità della materia cromatica e in una pennellata che spesso porta il colore fino al bordo del quadro, quasi a voler uscire dalla tela. Una spontaneità prorompente, finalmente libera, che poteva arrivare solo dopo tanta esperienza maturata.L’artista, insomma, torna a un gesto primordiale per compiere un’evoluzione contemporanea.