Ormai noto a livello internazionale, è uno dei più famosi artisti valdostani, un artigiano contemporaneo che interpreta e rivisita le rocce delle sue montagne in modo essenziale, con molti tipi di realizzazioni ma, soprattutto, con le sue stele – Dèi di pietra. Una reinterpretazione di una dimensione ancestrale, palpabile nell’aria della sua Valle d’Aosta, dove vive e lavora a Cogne, nella frazione Epinel. Come tutte le persone che sono abituate a vivere in stretto contatto con la natura, è, prima di tutto, un abilissimo osservatore. Del paesaggio, degli animali, delle sue montagne. Solo così si può spiegare la sua attenzione sottile nella scelta dei monoliti e dei particolari su cui intervenire. Le sue stele assumono allora una nuova fisionomia e, sottratte al proprio habitat naturale, si confrontano con paesaggi urbani e spazi espositivi. Nella loro essenziale verticalità, nel protendersi verso il cielo, però riaffermano prepotentemente, di volta in volta, la loro provenienza. I verdi acidi dei licheni si mescolano e contrastano con le venature, la porosità della pietra, le sue lievi asprezze, i solchi sottili ci raccontano la composizione minerale della roccia.

Savin Donato
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