Descrizione
Francesco Messina (Linguaglossa 1900 – Milano 1995) si impone sulla scena artistica nazionale e internazionale a partire dagli anni Venti grazie alla partecipazione alle principali mostre e rassegne italiane, come la Biennale d’Arte di Venezia e la Quadriennale di Roma, e alla pubblicazione delle sue opere su riviste autorevoli come Domus e Casabella. Trasferitosi a Milano diventa in breve tempo uno dei maggiori rappresentanti dell’arte italiana. Insegna scultura all’Accademia di Brera, di cui diventa direttore.
Nel secondo dopoguerra, autorevole maestro accademico, riceve importanti commissioni pubbliche e private. È familiare al grande pubblico grazie alla presenza sulle pagine dei rotocalchi più diffusi, come Epoca, e alla TV. In questi anni fonda, nella chiesa sconsacrata di San Sisto, il suo studio museo dove lavora con passione fino alla morte. La sua produzione artistica si caratterizza per il riferimento alla tradizione classica, antica e rinascimentale. Le suggestioni e contaminazioni classiche convivono con un linguaggio moderno elaborato nella consapevolezza dell’arte del proprio tempo.
È considerato dalla critica tra i più grandi scultori figurativi del Novecento, insieme a Manzù, Martini e Marini. È autore di alcuni dei maggiori monumenti del Novecento italiano: Santa Caterina da Siena, collocata sul lungotevere di Castel Sant’Angelo; la Via Crucis di San Giovanni Rotondo; il Cavallo morente della RAI; il Monumento a Pio XII nella Basilica di S. Pietro. Le sue opere figurano nei più prestigiosi musei del mondo.