Descrizione
Nasce a Brindisi nel 1954. Esordisce come scenografo negli anni ’70 e si interessa alla pittura affascinato da Impressionismo e Realismo romantico. Le opere del primo periodo sono di denuncia sociale: i galli rappresentano le istituzioni, le locomotive sono il simbolo futuristico del rapporto fra tempo che scorre e velocità. Conosce grandi artisti tra cui Bay, Alinari,Gonzaga, ed espone in Italia e all’estero. Dai suoi viaggi nascono le opere dedicate alle metropoli, esaltate dalla tecnica del monocromo.
È inserito negli archivi storici della Quadriennale romana e nel Catalogo dell’Arte Moderna di Mondadori, classificato di Alto interesse Critico. Realizza opere per la Biennale di Venezia nel 2007 e nel 2011. Fa parte del Movimento degli Arcani con cui espone in Italia e negli Stati Uniti. Nel 2012 le sue opere dedicate ai diritti umani e ai temi sociali vengono esposte alla Galleria ONU.
Oggi vive la sua evoluzione artistica, una rivoluzione in cui l’identità resta salda eppure si trasforma. I personaggi e i paesaggi, le metropoli, la maternità e il viaggio sono sempre le sue tematiche favorite, ma diverso è il modo di raccontarle. Adopera un nuovo linguaggio, più moderno, in linea con le tendenze dell’arte contemporanea. Più astratto e meno descrittivo, ma sempre fedele al suo vissuto e alle storie che ama narrare. Colori più accesi e una pennellata più potente di quella del suo tradizionale figurativo. La nuova chiave pittorica nasce da una ricerca di libertà.
L’UOMO E LA CITTÀ
Non c’è mai traccia di presenza umana nelle opere di Guadalupi, non perché l’uomo non sia parte fondante di questa rappresentazione, ma perché l’uomo è al di fuori, è colui che guarda. Non partecipa, osserva. Le sue New York. Chicago, Manhattan, non sono ritratti perfetti, molti panorami non corrispondono alla realtà dei luoghi, sono evocazioni.
Paolo Levi