Descrizione
Nasce a Brindisi nel 1954. Esordisce come scenografo negli anni ’70. Si interessa alla pittura affascinato da Impressionismo e Realismo romantico. Le opere del primo periodo sono caratterizzate da espressioni di denuncia sociale, come i galli che rappresentano le istituzioni. E poi le locomotive, simbolo futuristico del rapporto fra tempo che scorre e velocità.
È inserito negli archivi storici della Quadriennale romana e nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Giorgio Mondadori (Milano), classificato AC: Alto interesse Critico. Realizza opere per la Biennale di Venezia nel 2007 e nel 2011.
Fa parte del Movimento degli Arcani con cui espone in Italia e negli Stati Uniti. Nel novembre 2012 le sue opere dedicate ai diritti umani vengono esposte presso la Galleria ONU.
Torna così il tema sociale nella pittura di Guadalupi: i contrasti fra ricchezza e realtà in via di sviluppo, i sogni dei giovani, la tutela dei bambini. Una sua opera è acquisita in mostra permanente dal Museo Giuseppe Sciortino di Monreale (Palermo). Un’altra è in mostra permanente presso il Museo Nazionale di Lviv, in Ucraina.
L’UOMO E LA CITTÀ
Roberto Guadalupi si avvicina alla pittura quando a otto anni resta folgorato da un’opera di Vincent Van Gogh. “il ponte levatoio di Langlois”. Roberto Guadalupi infatti è, colui che racconta l’uomo e il suo rapporto col mondo che lo circonda. Un uomo sopraffatto dal caos. L’emozione che si percepisce è quella del piccolo dinanzi ai grattacieli statunitensi, l’umano contro l’altissimo, il reale contro l’imponente che lui stesso ha creato.
Non c’è mai traccia di presenza umana nelle opere di Guadalupi, non perché l’uomo non sia parte fondante di questa rappresentazione, ma perché l’uomo è al di fuori, è colui che guarda. Non partecipa, osserva. Le sue New York. Chicago, Manhattan, non sono ritratti perfetti, molti panorami non corrispondono alla realtà dei luoghi, sono evocazioni.
Paolo Levi