Descrizione
Giuseppe Migneco nasce a Messina ma si trasferisce presto a Milano per inseguire le sue aspirazioni artistiche. Collabora come illustratore al Corriere dei Piccoli e come ritoccatore di rotocalchi con la Rizzoli. Dipinge per lo più soggetti autobiografici ma la sua pittura ha una svolta quando conosce Birolli, De Grada e Sassu. Frequenta i loro studi e dipinge con nuovo spirito dando vita ai personaggi umili nei quali sempre riconoscerà la sua Sicilia. La condizione siciliana, l’urlo degli umili e dei disperati, diventano la sua poetica.
Negli anni si consolida in luil’esasperazione del colore che diventa vera e propria materia organica. Sono forti i segni che solcano il viso dei suoi contadini e dei frutti delle loro fatiche. I tratti e le pennellate sono così vigorosi che sembrano incisi su tela. Riconosciuto come uno dei maestri dell’arte italianacontemporanea, espone nelle gallerie più prestigiose: dalla Biennale di Venezia a New York e Parigi.
È uno dei fondatori del movimento Corrente che rifiuta l’antistoricismo dell’arte celebrativa fascista e propone una maggiore apertura verso le nuove tendenze europee. In molti dipinti si può cogliere la costante denuncia di tipo sociale caratterizzata dall’uso del colore drammatico e movimentato, ispirato alle tele di Van Gogh. Nel dopoguerra diventa uno dei protagonisti del movimento Neorealista anche influenzato dal Muralismo messicano. Nel 1958 partecipa alla XXIX Biennale di Venezia. L’artista muore a Milano nel 1997.