Descrizione
Trevigiano del 1889, vive con la sua famiglia molto povera nelle torri medievali di Treviso, da cui prende gli ambienti suggestivi tipici della sua arte. Aderisce a Valori plastici, il gruppo Ca’ Pesaro e Novecento. Realizza sculture in bronzo, pietra, legno e creta.
Arturo Martini nasce a Treviso nel 1889 e muore a Milano nel 1947. La sua parabola artistica inizia con la precocità di un talento che dalla bottega di un orefice lo porta in breve tempo a innovare l’arte plastica sino a divenire uno tra i più importanti e originali scultori del Novecento. Dopo le esperienze secessioniste di Monaco, la formazione a Venezia e a Parigi (e l’adesione a diverse correnti artistiche come il Futurismo e il gruppo di Ca’ Pesaro) sviluppa la bidimensionalità delle prime opere sino al classicismo, all’arcaico, aderendo ai principi della rivista “Valori plastici” prima, e del gruppo Novecento italiano poi.
Dalle prime opere, d’uno stilizzato primitivismo (Orfeo, 1924, Roma, Galleria nazionale d’arte moderna), passò a una ricerca di semplificazione dei volumi (Il bevitore, 1926), che venne poi articolando in strutture serrate e di grande intensità plastica (Pisana, 1928-29, Treviso, Museo Civico; Donna al sole, 1930, Firenze, collezione Papi; La Lupa, 1930, Vado Ligure, casa Martini, ecc.). Con ammirevole senso dello stile, seppe ispirarsi alle più diverse forme storiche, arcaiche, etrusche, romaniche, barocche, senza mai smarrire l’originalità dell’invenzione e la vitalità della forma.
Fu ottimo disegnatore; assai notevoli sono anche i suoi piccoli gruppi di ceramica, pieni di spirito narrativo e, insieme, di valore decorativo.




