Descrizione
Nasce in Brianza nel 1931, studia Disegno presso il Castello Sforzesco. Lavora come disegnatore di gioielli a Milano affinando così la sua preparazione artistica. Coltiva la passione per la bicicletta che trasferisce poi nelle sue Microstorie ciclistiche, oltre che nei paesaggi che rappresentano la Brianza ammirata nei giri su due ruote.
Trascorse l’infanzia presso l’Istituto Don Guanella di Como fino al 1944 a causa della prematura morte dei genitori, avvenuta nel 1933. Nel 1946 frequenta un corso serale di disegno presso il Castello Sforzesco. Inizia negli anni Cinquanta, l’avventura pittorica, a cavallo tra neorealismo e pittura astratta, le due tendenze che avevano diviso i pittori di Corrente dopo la chiusura del loro sodalizio. Gli esordi di Maggioni sorgono dall’abbinamento di queste due linee e sono segnati da una figurazione ancora accademica e da un impianto figurativo classico. Gli anni Sessanta vedono l’assidua frequentazione di Stella di Gameragna, presso Albissola, che gli permette di proseguire e di far nascere nuovi incontri artistici e fertili scambi di idee. Albissola infatti, fulcro dell’arte ceramica del novecento, era allora frequentata dai più grandi nomi del panorama artistico italiano. Nella prima metà degli anni Settanta lavora assiduamente ed espone con grande frequenza, le sue composizioni sono caratterizzate da un infittirsi della trama materica, si può parlare di una piena maturità pittorica. Sue opere sono accolte presso celebri collezioni pubbliche, dalla Kunsthalle di Basilea alla Kunsthaus di Zurigo, oltre alla Galleria Umjetnina di Spalato, allo Schweizerisches Alpines Museum di Berna, a Ca’ Pesaro a Venezia. Nel dicembre del 1980 Rai 1, per il ciclo L’ottavo giorno, trasmette Il volto di Dio tra gli uomini, la pittura e la scultura di Piero Maggioni. Nel 1985, in occasione del bicentenario della nascita di Alessandro Manzoni, oltre ad esporre a Lecco nella mostra Un impegno per Manzoni, l’artista realizza il portale in bronzo della chiesa parrocchiale di Barzio, nel comasco, ispirandosi a scene religiose descritte dall’illustre letterato. Gli anni Novanta sono gli anni della malattia, che provoca una temporanea interruzione del lavoro, poi ripreso con l’ultimo ciclo pittorico, le Microstorie ciclistiche, segno di un cambiamento stilistico e tematico molto deciso.
Frequenta artisti del calibro di Sassu, Fontana e Lam che gli presenta Pablo Picasso. Questo incontro gli fa cambiare stile: lascia il figurativo per la scomposizione geometrica e porta la passione per l’arte africana e le origini nei Primitivi, nelle Figure e nei Lirici degli anni Settanta. Torna poi al figurativo privilegiando il tema sacro. È anche scultore, realizza il portale in bronzo nella Chiesa di Barzio (nel comasco), dove realizza anche la scultura di Papa Paolo VI, e nella cattedrale di Termoli. L’ultima scultura rappresenta l’incontro fra il Papa e l’Arcivescovo di Lecce nell’83.