Orfino Francesca

Orfino Francesca

Adoro l’olio, su tavola o su tela, amo la sua pastosità, la materia, il contatto coi colori, uso anche le dita”. I suoi oli sono “quasi golosamente assaporati dalla carezza delle dita impregnate di colore che ne hanno scolpito i volumi”. Tema dominante nella sua arte è la natura.

Francesca Orfino dipinge ciò che vede, in modo istintuale, senza uno scopo preciso. Nessuno dei suoi quadri è costruito o immaginato, tutto nasce da un contatto diretto, da uno sguardo affascinato ed attento. Alla veduta d’insieme, al paesaggio ampio e dispersivo, la nostra artista preferisce il dettaglio. La foglia, il fiore che nasce da una pietra, la crepa nel legno: sono i particolari che catturano l’attenzione, colpiscono, emozionano.Tuttavia non mancano paesaggi nel suo repertorio.

Profondissimi e senza fine, esprimono tutto il suo senso di libertà. Come nella definizione degli antichi, anche nelle sue tele l’arte è imitazione della natura. E da sempre la natura è oggetto di contemplazione da parte dell’uomo, ai cui occhi si presenta con una magnificenza perennemente nuova.

“Amo i colori autunnali, i rossi, l’atmosfera di determinate stagioni, amo le nature morte”. Fiori, frutta, oggetti inanimati col pennello di Francesca Orfino acquistano anima. Come attraversati e intimamente pervasi da un soffio di vita che ricorda, oggi, ciò che disse il seicentesco scrittore Francesco Lana a proposito di Caravaggio: “nel dipingere li detti oggetti si prende una certa franchezza nell’operare, che molto giova ed inanimisce”. Talvolta incantevole, talaltro minacciosa e imponente, la natura ha un altro aspetto che sorprende: la sua varietà e concretezza da sempre un senso di familiarità. E ancor più familiari sono queste opere che mai nascondono la meridionalità dell’artista, ed anzi, sfrontatamente la manifestano nella spaccatura dei fichi e negli altri frutti tipici della sua terra o nella forza pura dei girasoli, delle calle e delle mimose. Tutti i soggetti vivono attraverso la luce di un sole del sud, a volte tenue e delicato, a volte gioioso e prorompente.

Questo è Francesca Orfino che, prima ancora di essere un’artista, è una donna. E come tale ha affrontato numerosi ostacoli, dalla mancata possibilità di frequentare l’Accademia alla diffidenza di alcuni galleristi, alle consuete difficoltà del mercato d’arte contemporanea. D’altro canto l’essere donna ha impreziosito la sua arte, che continua a stupire per l’innegabile e smisurata sensibilità. Quella capacità di osservare e scrutare per poi restituire, con nuova luce e maggiore sentimento. E’ madre, è compagna, generosa e sensibile nella vita come nell’arte. Conosce il dolore, quello vero, che, giorno dopo giorno, farà della pittura il suo rifugio, il suo sfogo, e poi la sua rinascita.

“Mi sono aggrappata all’arte, è stata la mia luce”. Oggi è una donna nuova, forte e serena. Lo dicono i suoi occhi, profondi come il mare. Lo confermano le sue tele, meravigliosamente spontanee e solari.

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