L’INCANTO – Ido Erani • Leonardo Lucchi – Reggio Calabria 5 marzo 2022

L’INCANTO – Ido Erani • Leonardo Lucchi – Reggio Calabria 5 marzo 2022

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La mostra “L’Incanto” ci dà l’occasione di essere testimoni della maestosa bellezza dell’arte e ci permette di conoscere il percorso artistico compiuto da Ido Erani e Leonardo Lucchi nella loro lunga e prestigiosa carriera. Sento di ringraziare il Sindaco f.f. Dott. Paolo Brunetti, l’Assessore alla Cultura e al Turismo Dott.ssa Irene Vittoria Calabrò, il Dirigente settore Cultura Dott.ssa Loredana Pace.  La profonda sensibilità del Comune di Reggio Calabria, da sempre attento allo sviluppo del settore culturale nelle sue varie declinazioni, ha permesso di dar vita a questa importante iniziativa che apre le porte dei principali poli culturali della città. La mostra, che mette insieme per la prima volta due grandi maestri come Lucchi ed Erani, assume maggiore valore se contestualizzata nel periodo che stiamo vivendo. La pandemia ha, infatti, rarefatto anche il mondo dell’arte che tradizionalmente richiede l’interazione diretta tra l’opera d’arte e il pubblico. Per superare le vulnerabilità emerse in questi tempi incerti c’è particolare bisogno di futuro e di nuove prospettive. Siamo fermamente convinti che la bellezza, l’arte e la cultura siano l’unico patrimonio che possiamo lasciare in eredità alle generazioni future. La ricca contemporaneità artistica si coniuga in questa mostra con quanto ereditato dai secoli passati convinti che l’arte, come espressione più profonda dell’uomo, non sia solo un’operazione estetica ma una forma di magia destinata, come diceva Picasso, a scuotere dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni. La potenza intellettuale di questi due artisti rende ognuno di noi spettatore di un incantevole mistero.

Antonio Lagioia – Direttore Artistico SanGiorgioArte

VERNISSAGE 5 MARZO 2022 – Reggio Calabria

Ore 18.00 Castello Aragonese

Ore 20.00 L’A L’Accademia Gourmet Art Gallery

EPOCA 2. LA BELLEZZA DIROMPENTE DELL’ARTE CONTAMINA LA CITTÀ

Il numero 2 è l’espressione della dualità e in questo troviamo la vera essenza del suo significato. Due come i guerrieri di Bronzo più famosi al Mondo, due come le locations principali, due come gli artisti selezionati, due come le mostre che saranno allestite, due come il 2022 anno che segna un traguardo importante per i Bronzi di Riace, guerrieri degli opposti: uno forte e aggressivo nello sguardo, l’altro più “docile” e saggio. Due come le “epoche” conseguenti alla loro scoperta. Emersi dall’acqua, infatti, hanno costituito un vero e proprio spartiacque per una intera città e per una intera comunità perché il loro arrivo ha cambiato tutto e agli occhi del mondo la città non è stata più la stessa. I Bronzi hanno donato a Reggio Calabria una seconda possibilità per mostrarsi in tutta la sua bellezza dimenticata. La scoperta casuale avvenuta il 16 agosto 1972 e la decisione di esporli all’interno del Museo Archeologico Nazionale, hanno segnato la seconda epoca per una città già culla della civiltà, ma da quel momento in poi anche custode dei Bronzi e perciò proiettata verso il riconoscimento mondiale. Epoca 2 è un progetto ambizioso che contamina la città, i suoi luoghi simbolo, e si insinua tra la gente come presenza forte, dirompente che comunica grazie alle opere d’arte esposte. È la sintesi dell’inizio, dello stupore, del racconto di Reggio celebrato dall’arte il cui battito iniziale arriva dal mare, dal mistero che consegna tesori inestimabili e li restituisce allo scorrere del tempo ed è proprio  in questo tempo che si inserisce la mostra L’Incanto. Di fronte alle opere di Ido Erani e Leonardo Lucchi, due artisti profondamente diversi, non si può fare a meno di restare immobili. Le figure umane risultano morbide, dinamiche a dispetto della matericità che le connatura; si lasciano contemplare, ammirare, “spogliare” felici di mettersi a nudo. 67 opere disseminate nelle “stanze” cittadine, negli angoli più antichi, in quegli spazi che raccontano di gloria e battaglie e ne diventano i testimoni silenziosi. Epoca 2 quindi è ricordo immemore di ciò che siamo stati; testimonianza fiera di ciò che siamo; auspicio determinato e consapevole del cammino che possiamo, vogliamo e dobbiamo intraprendere poiché è l’arte che apre la nostra mente. Essa ci dona, infatti, sollievo dalla noia angusta della volontà, rivoluziona i nostri destini. “La vera opera d’arte ci guida (…) [verso] ciò che esiste in eterno e ogni volta lo fa con innumerevoli segni”, scriveva Schopenhauer nel 1851: due di questi segni sono i Bronzi di Riace.

Elmar Elisabetta Marcianò e Antonino Labate, I curatori

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