DALLA TERRA

DALLA TERRA

artista: 

anno: 2022
tecnica: olio e acrilico su tela

dimensioni: 

100 × 100 cm

Cambiare e restare sempre gli stessi. È la rivoluzione più difficile e stupefacente che si possa compiere. Ci è riuscito Roberto Guadalupi che oggi vive un’importante tappa della sua evoluzione artistica. Un grande cambiamento, una rivoluzione appunto, in cui la sua identità resta salda eppure si trasforma. I personaggi e i paesaggi, le metropoli, la maternità e il viaggio sono sempre le sue tematiche favorite, ma diverso è il modo di raccontarle. Il Maestro adoperaun nuovo linguaggio, molto più moderno, anzi particolarmente in linea con quelle che sono le tendenze dell’arte contemporanea oggi. Più astratto, meno descrittivo, ma sempre fedele al suo vissuto e alle storie che ama narrare. Roberto Guadalupi, ha ben riflettuto, maturato ed elaborato la sua personale rivoluzione linguistica a lungo, per poi farla esplodere con tutta l’energia accumulata. Il cambiamento era in nuce, ora le sue tele ce lo raccontano. Ed ecco che i suoi paesaggi urbani, finora più vicini a geometrie mentali che non a luoghi reali, tutti giocati su una monocromia metafisica e al tempo stesso severamente volumetrica, si sono dissolti, lasciando spazio ad un gioco cromatico veloce e gestuale. L’artista ha lavorato di sottrazione, spogliando le cose del loro aspetto formale rendendocele nella loro essenza. Superato l’iniziale spaesamento, ci vestiamo, come ha fatto Guadalupi, di occhi nuovi. I soggetti della sua ricerca non sono cambiati, predilige sempre il paesaggio urbano, rendendolo tuttavia più contemporaneo, non avulso dal tempo e dalla storia, ma più vero è, dunque più incerto. Le strade delle sue città si sono popolate, la figura umana è tornata ad abitare le sue tele: appena accennata con rapide pennellate, che alludono e non definiscono, si muove viva accanto a edifici che hanno perso la loro tridimensionalità, e che ora sono evocati soltanto attraverso l’uso del colore. Sono composizioni complesse, curate da una mano che ha raggiunto una sicurezza tale da abbandonare il conosciuto e riconoscibile. Il dato reale dà sicurezza, rappresenta il porto sicuro, l’appiglio certo ed incontrovertibile, sia per il pittore, sia per l’osservatore. Staccandosi da esso, Roberto Guadalupi ha fatto, e ci ha fatto fare, un salto nel vuoto e nell’incerto, dandoci tuttavia la dimostrazione di quanta maturità visiva e capacità tecnica ci siano alla base della sua evoluzione artistica.

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Descrizione

Nasce a Brindisi nel 1954. Esordisce come scenografo negli anni ’70 e si interessa alla pittura affascinato da Impressionismo e Realismo romantico. Le opere del primo periodo sono di denuncia sociale: i galli rappresentano le istituzioni, le locomotive sono il simbolo futuristico del rapporto fra tempo che scorre e velocità. Conosce grandi artisti tra cui BayAlinari,Gonzaga, ed espone in Italia e all’estero. Dai suoi viaggi nascono le opere dedicate alle metropoli, esaltate dalla tecnica del monocromo.

È inserito negli archivi storici della Quadriennale romana e nel Catalogo dell’Arte Moderna di Mondadori, classificato di Alto interesse Critico. Realizza opere per la Biennale di Venezia nel 2007 e nel 2011. Fa parte del Movimento degli Arcani con cui espone in Italia e negli Stati Uniti. Nel 2012 le sue opere dedicate ai diritti umani e ai temi sociali vengono esposte alla Galleria ONU.

Oggi vive la sua evoluzione artistica, una rivoluzione in cui l’identità resta salda eppure si trasforma. I personaggi e i paesaggi, le metropoli, la maternità e il viaggio sono sempre le sue tematiche favorite, ma diverso è il modo di raccontarle. Adopera un nuovo linguaggio, più moderno, in linea con le tendenze dell’arte contemporanea. Più astratto e meno descrittivo, ma sempre fedele al suo vissuto e alle storie che ama narrare. Colori più accesi e una pennellata più potente di quella del suo tradizionale figurativo. La nuova chiave pittorica nasce da una ricerca di libertà.

L’UOMO E LA CITTÀ

Non c’è mai traccia di presenza umana nelle opere di Guadalupi, non perché l’uomo non sia parte fondante di questa rappresentazione, ma perché l’uomo è al di fuori, è colui che guarda. Non partecipa, osserva. Le sue New York. Chicago, Manhattan, non sono ritratti perfetti, molti panorami non corrispondono alla realtà dei luoghi, sono evocazioni.

Paolo Levi

Informazioni aggiuntive

Dimensioni100 × 100 cm
Anno

2022

Corrente

Astrattismo, Urban

Reputazione

Contemporanei

Tecnica

Tecnica mista

Tecnica estesa

olio e acrilico su tela

Tiratura

Opera Unica

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