Lazzaro Walter

Lazzaro Walter

Walter Lazzaro (Roma, 5 dicembre 1914 – Milano, 3 marzo 1989) è stato un pittore e attore italiano. La sua formazione, oltre che nella bottega del padre, avviene a Roma nel Liceo Artistico e presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. In seguito, dal 1935, diventerà docente di Pittura nel Liceo Artistico di Roma e nelle accademie di Belle Arti di Roma, Carrara, Bologna, Milano-Brera. La peculiarità iconografia che contraddistingue la sua arte del primo periodo è la presenza di deserte spiagge con solitarie barche, ombrelloni e sdraio, cabine a strisce bianche e blu, o figure immobili accennate, immersi in una luce diafana, spazi dove, come disse Giorgio De Chirico, si sente la sottile presenza di questa vita che tace, di questa vita silente; che tace, ma che con il suo silenzio dice tante cose che, comunemente, non si possono udire. Sono paesaggi immobili in attesa di qualcosa nei quali come ebbe a dire Giuseppe Manzoni di Chiosca lo spettatore non si sente aggredito né respinto, come invece avviene per tanta parte dell’arte contemporanea, ma piuttosto coinvolto in quell’atmosfera elegiaca e quasi invitato ad entrare egli stesso nel dipinto (a colmare la mancanza di altre presenze umane) per prendere parte a un dialogo muto con le cose o, più in là, con l’infinito, con Dio. La sua pittura, nell’ambito della Scuola Romana, è poetica dei “Silenzi”, “il metafisico pittore del silenzio è una definizione di Lionello Venturi del 1954. La guerra segnerà ampiamente la sua vita e una cesura nella sua arte, preso prigioniero mentre era in servizio come tenente dei granatieri è deportato in un lager in Polonia, descriverà questa esperienza in numerosi disegni e quadri, sono di questo periodo le figure contorte e sofferenti. In numerosi dipinti che rappresentano la sofferenza provata nei lager (uno di questi è stato usato dalle poste italiane per commemorare la giornata della memoria), si ritrovano scritte e parole quali “fame…fame”. Al termine del conflitto, Lazzaro, ritornato in Italia, riprende l’insegnamento e ricomincia a dipingere i suoi quadri, ma da quel momento la figura umana è assente nei suoi paesaggi, la presenza dell’uomo si avverte solo nei manufatti e nei ritratti dove “rande importanza è attribuita agli occhi quale specchio dell’interiorità. Nel 1958 fonda il Movimento Poeti-Pittori. Di lui si ricorda pure l’attività di attore in diversi film, tra l’altro fu il protagonista ne La fornarina (film) di Enrico Guazzoni del 1943 dove è Raffaello Sanzio. Esordisce a soli 18 anni con una personale a Palazzo Torlonia curata da Federico Hermanin allora direttore di palazzo Venezia e in seguito ha partecipato a numerose mostre tra le quali occorre ricordare le 5 partecipazioni alla Quadriennale di Roma. Nel 2013 poste italiane in occasione del giorno della memoria pone un annullo speciale realizzato con un disegno di Walter Lazzaro. Un suo autoritratto è presente nella collezione di Palazzo Pitti a Firenze, un quadro “invito alla solitudine” è conservato nella Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma.

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