Francesca Orfino dipinge ciò che vede, in modo istintivo, senza uno scopo preciso. Nessuno dei suoi quadri è costruito o immaginato, tutto nasce da un contatto diretto, da uno sguardo affascinato ed attento. Alla veduta d’insieme, al paesaggio ampio e dispersivo, preferisce il dettaglio. La foglia, il fiore che nasce da una pietra, la crepa nel legno, sono i particolari che catturano l’attenzione, colpiscono, emozionano. Tuttavia non mancano paesaggi nel suo repertorio. Profondissimi e senza fine, esprimono tutto il suo senso di libertà. Nelle sue tele l’arte èimitazione della natura. E da sempre la natura è oggetto di contemplazione da parte dell’uomo, ai cui occhi si presenta con una magnificenza perennemente nuova. Ama i colori autunnali, i rossi, l’atmosfera di determinate stagioni e le nature morte. Fiori, frutta, oggetti inanimati che pennellata dopo pennellata, acquistano un’anima. Talvolta incantevole, altre minacciosa e imponente, la natura esprime sempre un senso di familiarità. Le sue opere non nascondono mai la meridionalità dell’artista, anzi la manifestano sfrontatamente nella spaccatura dei fichi e negli altri frutti tipici della sua terra o nella forza pura dei girasoli, delle calle e delle mimose. Tutti i soggetti vivono attraverso la luce di un sole del sud, a volte tenue e delicato, a volte prorompente. L’artista ha conosciuto il dolore, quello vero, e ha fatto della pittura il suo rifugio e poi la sua rinascita.

Orfino Francesca
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