Grande successo per il vernissage della mostra “COLORPAINTING – Giancarlo Montuschi”.
Animali immaginari, maghi, galassie colorate dove hanno casa pianeti e costellazioni, accompagno il visitatore in un suggestivo viaggio nella Pop Art respirata e assorbita dall’artista negli anni della formazione.
Saturday 23 è stata la prima volta di Giancarlo Montuschi at the SanGiorgio gallery. The exhibition entitled COLORPAINTING will celebrate the fantastic worlds of the eclectic Tuscan artist, born in '52, anti-character par excellence. Imaginary animals, magicians, colorful galaxies where planets and constellations have their home, will accompany the visitor on an evocative journey into Pop art respirata e assorbita dall’artista negli anni della formazione. Dal movimento artistico che ha segnato in maniera indelebile gli anni ’60 Montuschi ha assimilato l’uso di colori vivaci e contrastanti, le citazioni visive tratte dal mondo della pubblicità e dei mass media, per riflettere sulla società moderna e sulla cultura dei consumi. L’esposizione si chiuderà il 14 ottobre.
Sarà visitabile dal martedì al sabato, 10.00-13.00 /16.00-19.00
“Iconic and representative figures of a pop culture rooted in the 20th century, of which the artist has in-depth and direct knowledge, recognizable silhouettes, known to the general public for the values they embody, the protagonists of Montuschi's works establish visual links with slender beings without features, emblems of a universal humanity capable of crossing time undergoing a progressive metamorphosis of feeling.” (Francesca Bogliolo)
Artista faentino, da tempo trapiantato nella bassa Toscana è l’antipersonaggio per eccellenza. Pittore, ceramista-scultore di vaglia, si esprime con un linguaggio ingenuo, fiabesco, e sostanzialmente fantastico, con venature alchemico-esoteriche. Il fatto di essere nato (nel 1952) a Faenza, terra d’eccellenza per la ceramica, e di aver “respirato” negli anni di formazione, i fermenti rivitalizzanti generati dall’influenza della Pop Art sui giovani artisti di quell’epoca, ha evidenziato, in Montuschi, due linee espressive complementari e formalmente diverse. Partecipa a numerose mostre nell’arco degli anni Ottanta: a Faenza, Firenze, Arezzo, Verona, Bologna, Bergamo, Torino, Bassano, in Svezia e a Zagabria. Nel decennio successivo, inizia la collaborazione con la Kens’Art di Firenze, poi vengono le rassegne “The Art of living” a New York e “Scarperentola” itinerante a Milano, Londra e New York; e la personale al museo della ceramica di Saint Emillion (Bordeaux). Partecipa anche a diverse edizioni dell’expo arte di Bari, Montichiari e Padova, all’ArteFiera di Bologna, all’EuropArt di Ginevra, al festival di Spoleto. Numerose le personali a Roma nei primi anni del 2000, poi a Perugia, Firenze (galleria Immaginaria), Prato, Milano, mentre si intensificano le presenze in fiera: Vicenza Arte, Expo di Bari, e Genova, Fiera internazionale dell’arte a Innsbruck, West Lake Expo in Cina. Viene invitato alla 51° biennale di Venezia, Padiglione Istituto Latino Americano.
Di lui hanno scritto:
Marcello Venturoli, Claudio Spadoni, Giuliano Serafini, Angelo Dragone, Massimo Duranti, Francesco Gallo, Emidio de Albentiis, Robertomaria Siena, Pier Paolo Castellucci, Nicola Nuti, Susanna Ragionieri, Michele Loffredo, Giorgio Bertozzi, Rino Cardone, Nicoletta Zanella, Alan Querre, Jeanne Rossi Lecerf, C.Grante, , Ivan Teobaldelli , Elisabetta Mastrocola, Rita Olivieri, Cristina Vignoli, Giorgio Borio, Gianni Milani, , Eugenio Giannì, Marco salvi, Mario Rotta, Roberta Fiorini, Francesca Ancona, Alessandra Angelucci, Francesco Giulio Farachi, MariaPia Cappello, Marco Botti, Cristina Palmieri.
Approfondendo un attimo la poetica di Montuschi, occorre partire dalla traccia che lo stesso artista ha più volte indicato: il riferimento a un testo di Jorge Luis Borges, epilogo dall’ Artefice. Vale la pena riportarlo di nuovo:
“ Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d’isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto”.
Colpisce il concetto dell’identificazione fra l’uomo, la natura, l’ambiente e tutto il visibile con se stesso.
Ebbene, Montuschi disegna da anni il suo mondo che è collocato oltre il visibile, con una presenza (e quella dei suoi simili) senza volto che si aggira in costruiti paesaggi che popola appunto di brani di natura collocati alla rinfusa, aggrappati, affioranti dal nulla, decoranti, non decorativi, deformati….. (estratto da un testo di Massimo Duranti)
SanGiorgioArte gallery, Via Sparano 79 Bari
info: 0805468864 - 3405903641

























